Non esistono prove scientifiche che gli animali con cui condividiamo la nostra casa e la nostra quotidianità sono pericolosi per l’uomo nel trasmettere COVID-19. Lo dice una volta per tutte l’Istituto Superiore di Sanità che ha diffuso il Rapporto “Animali da compagnia e SARS-CoV-2: cosa occorre sapere, come occorre comportarsi”, destinato ai medici veterinari e a tutti coloro che si prendono cura della gestione sanitaria degli animali. Al contrario, i casi ormai noti di cani e gatti contagiati (4), infatti, pongono gli animali nella posizione di vittime del contagio (oltre 2 milioni di persone), non portatori, perché infettati dalle persone con cui convivevano. È quindi l’animale a dover eventualmente temere il contatto con noi, non viceversa.
“Il ruolo degli animali familiari è pienamente considerato anche dalle Autorità sanitarie, proprio in considerazione del rapporto che abbiamo con loro – afferma la LAV – ed è importante che ci sia una continua ricerca e elaborazione dei dati, purché raccolti in modo non invasivo per l’animale”.