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MASCHERINE FAI-DA-TE IN JEANS, CARTA E COPPETTE REGGISENI: I MATERIALI MIGLIORI

Jeans, asciugamani, sacchetti usa e getta, coppe del reggiseno o t-shirt? Quali sono i materiali migliori per costruirsi in casa le mascherine? La domanda se l’è posta il New York Times che ha pubblicato un’analisi dettagliata sui tessuti utilizzati più comunemente e sulla loro efficacia, secondo i test condotti da Smart Air, azienda che produce depuratori d’aria, dai ricercatori della Virginia Tech, dall’Università della Scienza e della Tecnologia del Missouri e del Wake Forest Baptist Health. E mentre la moda scende a patti con l’esigenza pandemica, capita anche di imbattersi in rete nella vendita di mascherine di Giada Curti (in foto), filtranti non sterili, con tristato di Print tex, Tnt SpunBond+MeltBlow. Idrorepellente, filtrante, biocompatibile e non irritante conforme alle vigenti regole, sanificabile e capacità filtrazione batterica 90%, questa mascherina della stilista delle vip ad esempio è dotata di un nasello che modella la forma nasale ed è un protodotto sartoriale acquistabile a Pontecorvo (FR) oppure online (10 pezzi a 129 €, spedizione compresa). Nel frattempo, ecco la lista dei materiali:

Jeans. Filtra oltre il 90% delle particelle grandi (droplet) e circa un terzo di quelle piccole (aerosol).

Cuscinetti del reggiseno. Testando un reggiseno in «mussola e spugna», ha catturato il 76% delle particelle grandi e il 14% di particelle piccole.

Asciugamani di carta. Quelli a due strati hanno filtrato il 96% di particelle grandi e il 33% di quelle piccole.

Borse riutilizzabili in polipropilene non tessuto. Hanno filtrato il 73% di particelle grandi e l’11% di quelle piccole.

T-Shirt. Alla Virginia Tech, uno strato di una vecchia maglietta di cotone ha mostrato di catturare il 20% delle particelle fino a 0,3 micron e il 50% di quelle più grandi. Uno studio dell’Università del Cambridge del 2013 ha scoperto che due strati di maglietta catturavano circa il 70% delle particelle più grandi. Nel test Smart Air, due strati di maglietta hanno catturato il 77% di particelle grandi e il 15% di quelle piccole.

Federe e lenzuola. Quelle in cotone 100% hanno filtrato il 90% di particelle grandi e il 24% di particelle piccole.

Sciarpe e bandane. Realizzate nella maggior parte dei casi in cotone molto leggero, anche se ripiegate quattro volte, non offrono molta protezione. Nei test Smart Air, entrambe hanno funzionato male.

Pubblicato da robertamaresci

giornalista e scrittrice

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