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COVID-19 E PEDIATRI: “FASE 3? CENTRALI LE CURE PRIMARIE”

 “Vogliamo poter prescrivere i tamponi e somministrare i vaccini ai bambini, come già avviene in alcune Regioni. Abbiamo la forza di una rete diffusa, capillare ed efficiente di Pediatri di Famiglia. Perché non usarla, proprio ora che ci si avvia verso una possibile riapertura delle scuole, per testare e tracciare i contagi, monitorare i cluster familiari, individuare nuovi focolai ed evitare il riaccendersi dell’epidemia di Covid-19?” L’appello arriva nel corso di una conferenza stampa virtuale dal Presidente della Federazione Italiana Medici Pediatri, Paolo Biasci.
“Dobbiamo vivere la Fase 2 pensando alla Fase 3, alla convivenza con il virus in una nuova normalità – afferma Biasci -. Le Cure Primarie sono la porta d’ingresso della sanità pubblica, quei ‘medici sentinella’ dell’epidemia che in questi mesi di emergenza hanno evitato, con il triage telefonico e la gestione territoriale, il contagio massivo della popolazione e il collasso del Sistema sanitario. Non possiamo permetterci di muoverci in un nuovo perimetro con vecchi schemi. In questi giorni abbiamo appreso con stupore dell’esistenza di un gruppo di lavoro formato da Anci e Ministeri Istruzione, Salute, Famiglia e Lavoro che sta definendo assieme ad una società scientifica di area pediatrica le norme che regoleranno gli accessi negli asili e nei centri estivi, entrando nello specifico di attività proprie dei pediatri di famiglia che in tale gruppo non sono rappresentati. Dovremo produrre un inutile certificato di “assenza di malattie contagiose e diffusive” per i bambini che frequenteranno asili e centri estivi e far eseguire preventivamente un tampone diagnostico? E per quale motivo sarà necessario un certificato per i bambini e non per le persone che rientrano al lavoro? Certamente così non si tutela la salute dei nostri pazienti né quella della loro rete sociale, in un momento in cui “patenti” di immunità sul Covid-19 non ci sono per nessuno, grandi o piccini che siano”.
Oggi, un vademecum fa il punto della situazione: un volume di 50 pagine in cui trovare anche indicazioni sulla gestione del caso sospetto, del neonato figlio di madre COVID-19+ e altre info utili.

Pubblicato da robertamaresci

giornalista e scrittrice

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