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“Gli animali esotici non devono esser utilizzati come animali da compagnia”: la pensa così l’87% dei cittadini UE e l’86% degli Italiani, secondo un sondaggio d’opinione Savanta ComRes per Eurogroup for Animals. Immediato il commento della LAV: la Commissione UE adotti misure urgenti per reprimere il commercio di animali esotici, nella nuova strategia sulla biodiversità 2030 #NONCOMEPRIMA
La maggior parte delle specie animali esotiche ha esigenze estremamente complesse che le rendono inadatte come animali domestici. Inoltre, potrebbero essere vettori di malattie pericolose e minacciare la biodiversità europea qualora riuscissero a fuggire o venissero rilasciati in natura.
Anche se il sondaggio è stato condotto tra l’11 e il 17 febbraio, prima che il virus iniziasse a diffondersi in modo massiccio in Europa, gli intervistati sembravano già rendersi conto che i pericoli connessi a questo commercio non si limitano all’Asia né alle sole pratiche illegali. All’interno dell’Unione Europea è perfettamente legale mantenere, commerciare e trasportare migliaia di specie animali esotiche, compresi i pipistrelli, con controlli sanitari scarsi se non assenti. Nel 2015 tre allevatori di scoiattoli esotici sono morti in Germania dopo aver contratto un nuovo ceppo di borna-virus legato agli animali. Lo stesso ceppo virale è stato successivamente scoperto anche negli scoiattoli detenuti nei Paesi Bassi!
“La LAV ritiene importante che si adottino da subito misure di restrizione del commercio su base scientifica e che si arrivi in ogni caso a un divieto totale di detenzione di animali selvatici ed esotici. Non esistono animali idonei a una vita di sofferenza, cattività e convivenza forzata con l’essere umano. Dobbiamo tutelare tutte le specie animali attualmente commerciate e tutelare tutti noi nei confronti di possibilità e rischi infettivi e di contagio, tutt’altro che remoti”, conclude Roberto Bennati.