Orme impresse sugli arenili e buche scavate nottetempo, sono le tracce lasciate da mamma tartaruga che segnano l’inizio della stagione della nidificazione. Le hanno scovate i volontari di Legambiente impegnati lungo le coste italiane nell’attività di monitoraggio dei nidi nell’ambito dalla campagna Tartalove. Sono i Tarta Teams, delle vere e proprie squadre di perlustrazione di spiagge e arenili impegnate a monitorare i luoghi individuati dalle tartarughe marine per i loro nidi e a proteggere le uova da ora fino al prossimo agosto in 11 regioni italiane (Marche, Campania, Puglia, Sicilia, Calabria, Basilicata, Toscana, Lazio, Sardegna, Abruzzo e Molise). Ma è in Toscana, Sicilia meridionale, Basilicata, Puglia, Campania e soprattutto Calabria che si concentra la maggioranza dei nidi rilevati in Italia, negli ultimi tre anni, con una percentuale che oscilla tra il 60% e l’80% dei siti italiani. A pochi giorni dall’inizio della stagione delle nidificazione sono già 8 i nidi individuati in Italia, di cui 5 in Sicilia, e gli altri a nei Comuni di Capo Spartivento, Linosa e Ascea.
I nidi però vanno protetti e la campagna Tartalove ha questo scopo. Grazie all’impegno del Centro di Recupero di Manfredonia, il più antico di Legambiente, dal 2007 sono stati salvati, curati e liberati in mare più di 1650 esemplari. Tutti possono dare sostegno alla campagna Tartalove che richiede un costante impegno economico per la gestione dei Centri di cura e soccorso, le cure veterinarie e l’ospitalità dei volontari. Basta adottare simbolicamente una tartaruga marina donando un contributo minimo.