“Abbiamo assistito a un repentino aumento dei casi positivi, come si evince dai dati della Protezione Civile, tra il 17 agosto (320 casi) e il 23 (1.210 casi). Un aumento del 378%, quasi il quadruplo in una settimana, è stato ovviamente motivo di grande attenzione; ma nella settimana dal 23 al 29 agosto l’incremento è stato di poco inferiore al 20% (da 1.210 a 1.444 casi). Abbiamo forse pagato il prezzo di vacanze troppo spensierate, ma ora sembra che la curva si stia appiattendo”, dice Giovanni Maga, direttore dell’Istituto di Genetica Molecolare del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-IGM) e della sezione di DNA Enzimologia e Virologia Molecolare.
“A rafforzare ulteriormente quest’impressione contribuisce la percentuale di positivi rispetto al numero di tamponi: va ricordato infatti che, contrariamente a quanto accadeva a marzo, quando abbiamo contato praticamente solo i nuovi casi sintomatici che man mano si presentavano, adesso i positivi vengono “cercati” attivamente e quindi il numero di casi riscontrati è fortemente influenzato da quello dei tamponi (il numero di quelli effettuati negli ultimi giorni è il più elevato degli ultimi due mesi). Di nuovo, i dati indicano che tra il 17 e il 23 agosto il rapporto positivi/tamponi effettuati è quasi triplicato, da poco più dell’1% a poco meno del 3%, mentre dal 23 al 29 agosto è in discesa, attestandosi intorno al 2.2%. La maggior parte dei casi identificati sono relativi a persone che rientrano dalle vacanze e con la fine di agosto si chiude la maggior parte dei rientri. Essendo questi casi tracciati attivamente e isolati, se le persone rispetteranno l’isolamento non dovrebbero accendersi catene di trasmissione rilevanti, per cui è possibile che nei prossimi giorni i casi tornino a diminuire”, continua Maga.
“L’incognita maggiore sarà la ripresa delle attività nel mese di settembre: lavoro e scuola rimetteranno in movimento milioni di persone e in particolare la platea degli studenti potrebbe potenzialmente costituire un bacino di nuove infezioni. Però questi ambienti saranno certamente più controllati e la situazione rimarrà gestibile se tutti faremo la nostra parte con il mantenimento delle misure di sicurezza: mascherine, distanziamento, igiene delle mani; monitoraggio, tracciamento e isolamento rapido dei casi.
Ricordiamo che al momento non esiste alcuna emergenza sanitaria: i casi sono a carico di persone giovani, per lo più asintomatiche, i ricoveri sono pochi anche se possono aumentare di qualche unità, le terapie intensive sono per fortuna pochissime. Purtroppo non siamo riusciti ad azzerare i decessi, che si mantengono su numeri pur dolorosi ma molto bassi. Sarà un autunno non facile, ma possiamo far sì che sia vivibile se continueremo a convivere responsabilmente con il virus. E ricordiamoci anche di vaccinarci contro l’influenza!”.