Romanzo storico d’ambiente per Giorgio Rinaldi, avvocato e direttore de “Il faro notizie” alle prese con la “Scomparsa della carta bollata” (edito da Scatole Parlanti). “Gli avvenimenti hanno come sfondo Bologna nel marzo 1977, quando la città viene messa ferro e fuoco da sbandati d’ogni risma e viene poi militarizzata, tra l’incredulità dei cittadini e lo stupore del potente partito comunista. In questo scenario, due avvocati svelano i rituali misteriosi della loro professione e di come viene realmente amministrata la giustizia. Intanto, un grosso carico di carta bollata sparisce misteriosamente e il romanzo assume le sembianze di un vero e proprio giallo che sposta l’azione a Roma, al Poligrafico dello Stato, un vero spaccato del regno della più feroce burocrazia. Il mistero, infine, viene svelato, mentre vengono descritti, con ironia, i fatti di quei tragici giorni. Tutti gli enigmatici personaggi che appaiono e scompaiono, alcune volte sono frutto di fantasia, spesso, invece, sono gli stessi su cui non si è mai indagato sino in fondo ma che il romanzo indica come i veri, anonimi, protagonisti. Tra gli strani personaggi c’è Eva, una conturbante ragazza boema che fa impazzire uno dei due avvocati protagonisti e che dipana, suo malgrado, il filo che forse condurrà alla verità. Non mancano i personaggi minori che nella loro bolognesità conducono alla scoperta di una città sempre ammantata di un fascino discreto e generoso. Tra le tante chicche che il romanzo offre al lettore, non ultima la vera storia della celebrata mortadella e di come la si deve gustare: mai a cubetti! La carta bollata, che dà lo spunto al romanzo, viene presentata in tutti i suoi particolari, che non sono pochi, e che certamente faranno riflettere tutti i lettori che vi hanno, inevitabilmente, avuto a che fare”, conclude l’istrionico autore.
LA SCOMPARSA DELLA CARTA BOLLATA: COLPA DELLA MORTADELLA?
