New York, Miami e Florida le mete più gettonate per l’inverno e le feste, con la primavera tornano i self drive. Marco Ferrini, Responsabile Commerciale: «Con regole d’ingresso ancora più rigorose, farsi seguire da professionisti è fondamentale. La reazione del mercato dimostra che, con riaperture ragionate e corridoi turistici, si può tornare a viaggiare in sicurezza e favorire la ripresa del settore»
A un mese dalla riapertura degli Stati Uniti al turismo (avvenuta lo scorso 8 novembre), i numeri raccontano la grande voglia degli italiani di tornare a viaggiare oltreoceano. Nel mese di novembre gli USA sono stati la meta preferita per i clienti di CartOrange, la più grande azienda italiana di consulenti di viaggio: +60% per i preventivi su questa destinazione rispetto al mese precedente, superando, in termini di volumi, Maldive, Dubai, e Caraibi (mete “aperte” già da alcuni mesi) e l’Italia stessa. L’emergere della variante Omicron, ha determinato regole più stringenti ma la destinazione resta aperta e accessibile.
Negli USA la destinazione più richiesta per l’inverno e le feste è New York, seguita da Miami e Florida, ideali anche per i viaggi in famiglia. Dai mesi primaverili tornano i self drive, che piacciono soprattutto alle coppie, con i classici itinerari nei parchi nazionali dell’Ovest e negli stati del Sud (con partenza da New Orleans, Nashville, Memphis). La durata media per i soggiorni a New York è di 5 giorni, per i viaggi a tappe di 12.
Ciò che è cambiato con la pandemia è la tipologia degli itinerari e delle esperienze aggiuntive. «Nei self drive i percorsi ricalcano quelli degli anni passati, ma il numero di tappe è generalmente minore – spiega Marco Ferrini, Responsabile Commerciale di CartOrange –. Indicativo ciò che succede per New York, dove le richieste di visite organizzate ed esperienze in luoghi chiusi e affollati (spettacoli a Broadway, messe gospel ad Harlem, ecc.) si è decisamente ridotta, segno che il cliente reputa più sicuro il non dover condividere servizi o spazi.
Interessante notare che per quanto riguarda i voli sempre più clienti si informano sulle classi business e premium, percepite come più sicure. Tuttavia, i prezzi alti scoraggiano la scelta finale».
Il cambiamento più grande è però che gli Stati Uniti sono diventati una meta off limits per turismo fai da te. «Partire all’avventura è sconsigliabile: oggi più che mai, per avere la certezza di godersi al meglio la vacanza è necessario affidarsi a dei professionisti» sottolinea Ferrini. Dallo scorso 6 dicembre per entrare negli States occorre aver completato il ciclo vaccinale da almeno 14 giorni e all’imbarco vanno presentati sia il certificato vaccinale, sia un test negativo (molecolare o antigenico) effettuato entro 24 ore prima della partenza (e non 3 giorni come richiesto in precedenza). Sono esentati dal test solo i viaggiatori che hanno contratto il virus entro 90 giorni dalla partenza. Resta inoltre raccomandato (ma non è obbligatorio) effettuare un test tra il terzo e il quinto giorno dall’arrivo. I minori di 18 anni sono esentati dal presentare il ciclo di vaccinazione completo, ma devono effettuare un test anticovid entro 24 ore prima della partenza. In più occorrono il visto ESTA e passaporto valido con scadenza dopo il rientro in Italia, e tutti i cittadini Italiani devono compilare e presentare il PLF per rientrare in Italia.