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FAKE NEWS SU ANIMALI E CORONAVIRUS

BUFALE IN RETE

Dopo la passeggiata, le zampe si devono pulire? Gli animali domestici sono contagiosi? E’ in atto un boom di abbandoni? Dobbiamo fare più spesso il bagno ai nostri animali di casa? A domande risponde l’Ente Nazionale Protezione Animali che coglie l’occasione per smontare le più diffuse bufale che stanno girando sugli animali in questi giorni.

Gli animali domestici sono contagiosi? Falso! Ripetiamo a gran voce quello che l’Organizzazione Mondiale della Sanità e il Ministero della Salute hanno già ribadito in diverse comunicazioni ufficiali: gli animali domestici non trasmettono COVID- 19 e non sono recettivi.

C’è un boom di abbandoni? Falso. Per fortuna non c’è un boom di abbandoni. Il problema sono le adozioni, un po’ a rilento, a causa delle difficoltà di movimento delle persone.

Dobbiamo fare il bagno spesso agli animali di casa? Falso. Il lavaggio porta via il sebo del cane, uno strato di difesa molto importante che previene eritemi, arrossamenti. Il bagno andrebbe fatto circa quattro volte l’anno, non tutti i mesi. Fondamentale anche l’uso di saponi specifici per animali.

Dobbiamo pulire le zampe dopo la passeggiata? Vero. Anche se sul tema ci sono pareri discordanti può essere una buona abitudine pulire le zampette al rientro dalla passeggiata. Come? L’ideale sarebbe preparare una bacinella di acqua tiepida (mi raccomando non troppo calda o si fanno danni) con dentro un po’ di sapone per cani o bicarbonato. Assolutamente NON usare candeggina e neanche i saponi per umani. Immergere le zampette e poi assicurarsi di asciugarle bene con un asciugamano sempre fresco e pulito, da cambiare ogni volta. Per i più pigri si possono anche utilizzare al rientro le salviette igienizzanti per animali, anche se, con l’immersione è sicuramente più semplice e veloce pulire accuratamente.

Possiamo far uscire il cane ogni volta che vogliamo tanto passeggiare fa bene? Falso. Ovviamente ogni cane ha capacità e caratteristiche diverse quindi in questo caso il consiglio è di non cambiare le abitudini del cane prima della quarantena, poi se esce una volta in più non succede nulla, ma è importante non stravolgere le sue abitudini.

Portare a passeggio il cane dal balcone è una buona idea? Falso. Sono girate diversi video di persone che, per non uscire di casa, stanno calando il cane dal balcone. E’ un comportamento assolutamente inaccettabile! E chi decide di fare una cosa così insensata può andare incontro ad una denuncia!

E chiude il discorso Carla Rocchi, presidente nazionale Enpa: “Le fake news ormai sono diventate un nemico quotidiano da combattere e, quando hanno come oggetto gli animali, possono anche rivelarsi letali. Per questo come Enpa non ci stanchiamo mai di ripetere quali sono i comportamenti dannosi da evitare. I nostri animali sono una incredibile risorsa, ora più che mai, dobbiamo prendercene cura con amore e consapevolezza”.

#ContestAFR

AUDIZIONI SU FB. PER I 3 VINCITORI UN CONCERTO NELLA SALA CASELLA LA PROSSIMA STAGIONE

Violoncellisti ma anche pianisti e violinisti a interpretare da casa Bach, Mozart, Liszt, Chopin, Granados, Boulez, Jánáček e tanti altri compositori. Sono oltre 30 i giovani musicisti che l’Accademia Filarmonica Romana ospita sulla propria pagina Facebook. Fino al 9 aprile il #ContestAFR mira a raccogliere like, commenti e condivisioni per i 3 più bravi musicisti che, fermi a causa il Covid-19, potranno poi tenere un concerto nella Sala Casella, in uno dei prossimi appuntamenti della stagione 2020/21. I brani devono durare tra i  10 e 15 minuti, con hashtag #ContestAFR. La Filarmonica ad oggi ha selezionato e pubblicato 12 video.

Come abbiamo visto, per fortuna la musica non si ferma nemmeno in questi giorni, nonostante la sospensione dei concerti dal vivo ‒ racconta Andrea Lucchesini direttore artistico dell’Accademia Filarmonica Romana ‒. Lo sentiamo quotidianamente nelle infinite testimonianze che popolano la rete, con i concerti dalle finestre aperte delle nostre case, e perfino con l’unione di tante voci che da un palazzo all’altro invadono le strade per far sentire ad ognuno di esser parte di un tutto. L’Accademia Filarmonica Romana ha pensato di utilizzare la rete per condividere la musica dei giovani che si stanno preparando per scadenze divenute improvvisamente incerte, come esami e concorsi di esecuzione che solitamente li impegnano in primavera. Per questo abbiamo immaginato un contest, ovvero un modo per poterli ascoltare ed aiutare, offrendo ai più apprezzati – dagli ascoltatori in rete – un concerto premio in una delle nostre serie istituzionali. È un messaggio di speranza, per un domani che abbiamo bisogno di iniziare già oggi a pensare, tutti insieme.

Perché l’iniziativa abbia successo, e la platea virtuale degli ascoltatori sia ampia e coinvolta, la Filarmonica invita tutti a condividere e partecipare attivamente al contest. Si darà così visibilità ai giovani musicisti, si terrà desta l’attenzione sul loro lavoro, con la speranza di tornar presto a fare, tutti insieme, musica dal vivo.

Il bando del contest è disponibile sul sito della Filarmonica Romana www.filarmonicaromana.org e sul profilo facebook

MASCHERINE CHIRURGICHE: SE SONO EFFICACI LO DICONO I TEST

DAI LABORATORI LA SPERIMENTAZIONE DI UN METODO DI PROVA PER VALUTARE IN MANIERA FISICA IL CONTRASTARE L’EMERGENZA

Le mascherine chirurgiche prodotte in stabilimenti industriali nazionali riconvertiti, ossia quei dispositivi che per l’immediata necessità di gestire la pandemia da Coronavirus non dispongono delle certificazioni di legge e necessitano quindi di test prima dell’utilizzo, sono efficaci? La risposta passa all’Arpa Lazio e al Dipartimento di Scienze e Tecnologie Chimiche dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”. Da anni collaborano in merito alle tecniche analitiche innovative in campo ambientale, e in questa fase di emergenza particolare sono tornate a collaborare per valutare l’efficacia delle mascherine, quali DPI, dispositivi di protezione individuale.

Situazione già sperimentata in altri istituti di ricerca e universitari, i test hanno valutato in maniera fisica l’efficacia delle mascherine chirurgiche misurando la percentuale di particelle di aerosol che oltrepassano i DPI (Dipartimento di Chimica “Ugo Schiff” dell’Università di Firenze, Dipartimento di Scienze e Tecnologie Aerospaziali del Politecnico di Milano). 

Nel dettaglio, nel laboratorio chimico ambientale di Roma dell’ArpaLazio è stata valutata la capacità filtrante utilizzando la mascherina come parete filtrante tra una camera aperta riempita con aerosol ed una camera chiusa collegata alla pompa da vuoto per simulare l’atto respiratorio. Le mascherine sono state testate valutando il passaggio di aerosol sia nel senso dell’aspirazione che nel senso dell’espirazione. Le condizioni di analisi sono state scelte in maniera da simulare l’azione protettiva del DPI in una atmosfera fortemente contaminata da particelle di aerosol.

I test sono importanti perché l’emergenza che stiamo vivendo ha indotto molte imprese a convertire la loro produzione in mascherine. Infatti, le aziende che intendono produrre, importare e immettere in commercio mascherine chirurgiche e dispositivi di protezione individuale lo potranno fare in deroga alle vigenti norme (per approfondire clicca QUI).

L’articolo 15 del Decreto n. 18 del 17 marzo 2020 prevede infatti questa possibilità purché sia garantito il rispetto di specifici requisiti di sicurezza. 

La prassi amministrativa è questa: inviare all’Istituto Superiore di Sanità e all’INAIL un’autocertificazione in cui si dichiara quali sono le caratteristiche tecniche delle mascherine e che le stesse rispettano tutti i requisiti di sicurezza previsti dalla normativa.

Entro 3 giorni dall’invio dell’autocertificazione, è obbligo trasmettere all’Istituto Superiore di Sanità e all’INAIL ogni elemento utile alla validazione delle mascherine. Infine bisogna attendere la convalida da parte dell’Istituto Superiore di Sanità e dell’INAIL che arriva entro 3 giorni dalla ricezione del materiale. 

PALCOSCENICI VUOTI NELLA GIORNATA MONDIALE DEL TEATRO

CHE SPETTACOLO! ANCHE A SIPARI CHIUSI NEL TEMPIO GLI AVATAR FESTEGGIANO

Anche se il Coronavirus ha svuotato i palcoscenici e chiuso i sipari, oggi il mondo celebra la Giornata Mondiale del Teatro, creata a Vienna nel 1961, durante il IX Congresso mondiale dell’Istituto Internazionale del Teatro su proposta di Arvi Kivimaa su proposta del Centro Finlandese.

“Quanto ci manca la magia del teatro” lo ricorda ai bambini anche l’editore Gallucci con il suo libro che invita a riflettere sulle parole, l’evocazione, le opere in prosa e la letteratura portata in scena. Tutta. E torna inevitabilmente alla mente quanto fu chiesto a Jean Cocteau di firmare il primo messaggio internazionale per la neonata Giornata Mondiale del Teatro. Quest’anno l’UNESCO l’ha chiesto invece a Shahid Mahmood Nadeem, drammaturgo pakistano e attivista per i diritti umani. Il titolo? “Il teatro è un tempio”

    “Alla fine di uno spettacolo del Teatro Ajoka sul poeta sufi Bulleh Shah, un uomo anziano, accompagnato da un giovane, si avvicinò all’attore che aveva interpretato il ruolo del grande Sufi e gli disse: “Mio nipote non sta bene, per favore, lo benedica”. L’attore rimase sorpreso e gli rispose: “Non sono Bulleh Shah, sono solo un attore che interpreta questo ruolo”.  L’uomo anziano gli disse: “Figlio mio, tu non sei un attore, sei una reincarnazione di Bulleh Shah, il suo Avatar”. Improvvisamente si dischiuse davanti a noi un concetto completamente nuovo di teatro, in cui l’attore diventa la reincarnazione del personaggio che sta interpretando. Esplorare storie come quella di Bulleh Shah, e ce ne sono tante in tutte le culture, può diventare un ponte tra noi, persone di teatro, e un pubblico inconsapevole ma entusiasta. Quando siamo sul palcoscenico, a volte veniamo assorbiti dalla nostra filosofia di teatro, dal nostro ruolo di precursori del cambiamento sociale e ci dimentichiamo di gran parte delle masse. Nel nostro impegno con le sfide del presente, ci priviamo della possibilità di un’esperienza spirituale profondamente toccante che il teatro può offrire. Nel mondo di oggi in cui l’intolleranza, l’odio e la violenza aumentano sempre di più, e in cui il nostro pianeta sta precipitando nella catastrofe climatica, abbiamo bisogno di recuperare la nostra forza spirituale. Abbiamo bisogno di combattere l’apatia, l’indolenza, il pessimismo, l’avidità e il disprezzo per il mondo in cui viviamo, per il pianeta in cui viviamo. Il teatro ha un ruolo, un ruolo nobile, nel dare energia e spingere l’umanità a resistere alla sua caduta nell’abisso.  Il teatro può trasformare il palcoscenico, lo spazio dello spettacolo, rendendolo qualcosa di sacro. Nell’Asia del sud, gli artisti toccano con riverenza le assi del palcoscenico prima di salirvi sopra, secondo un’antica tradizione che risale a un tempo in cui lo spirituale e il culturale si intrecciavano. È tempo di riguadagnare questa relazione simbiotica tra l’artista e il pubblico, tra il passato e il futuro. Fare teatro può essere un atto sacro e gli attori possono davvero diventare gli avatar dei ruoli che interpretano. Il teatro ha il potenziale per diventare un tempio e il tempio uno spazio dello spettacolo”.

#laculturaincasa: 5 tour virtuali dei Musei Civici in questo weekend dal 27 al 29 marzo

Il canale social @culturaaroma darà aggiornamenti quotidiani con gli hashtag #iorestoacasa e #laculturaincasa

Cinque tour virtuali dei Musei Civici, in lingua italiana e inglese, per scoprire da vicino, attraverso mappe interattive, le sale e le opere dei Musei Capitolini, Mercati di TraianoMuseo dei Fori imperiali, Museo dell’Ara Pacis, Museo Napoleonico e il Casino Nobile dei Musei di Villa Torlonia. Anche questa settimana, seduti sul sofà, possiamo ammirare la cultura in casa, perché si resta a casa. Se poi preferite vedere altro, non cessa l’attività divulgativa dei canali social dei Musei in Comune, che racconteranno le loro collezioni, si scopriranno le particolarità delle mostre in corso all’interno dei Musei, mentre la Sovrintendenza Capitolina offrirà una panoramica dei monumenti sul territorio romano. Sempre a disposizione dell’utente, inoltre, la piattaforma online www.google.com/artproject sviluppata dal Google Cultural Institut, attraverso la quale si potranno ammirare le immagini ad alta risoluzione delle opere più importanti di quindici dei nostri musei partner (Musei Capitolini, Centrale Montemartini, Mercati di Traiano, Museo dell’Ara Pacis, Museo di Scultura Antica Giovanni Barracco, Museo della Civiltà Romana, Museo delle Mura, Museo di Roma, Museo Napoleonico, Casa Museo Alberto Moravia, Galleria d’Arte Moderna, Museo Carlo Bilotti, Museo Pietro Canonica, Museo di Roma in Trastevere, Musei di Villa Torlonia) e, per 12 di questi musei, si potranno visitare virtualmente le sale grazie alla tecnologia Street View.  

Non finisce qui. Perché nell’ambito dell’iniziativa #iorestoacasaedisegnoil pleistocene del Museo di Casal de’ Pazzi, continua il contest per bambini e ragazzi #Un mondo scomparso.C’è tempo fino a domenica 29 marzo per inviare i propri disegni dedicati all’età pleistocenica di 200.000 anni fa e tentare di vincere un libro dedicato alla preistoria. Basterà inviare le proprie composizioni all’indirizzo e-mail info@museocasaldepazzi.it oppure postarli sulla pagina facebook del Museo e attendere la proclamazione del vincitore con più like in programma lunedì 30 marzo. Sempre in tema di contest, #FinestresuRoma realizzato in collaborazione con Sapienza Università di Roma – Facoltà di Lettere e Filosofia (corso di laurea in Storia dell’arte) e Master Digital Heritage. Cultural Communication Through Digital Technologies. Con gli scatti di ciò che si vede dalla propria finestra di casa si contribuirà a costruire un racconto collettivo di questo momento particolare della nostra città, fatto di luoghi, storie e monumenti.

AcCanto A TE: IN TV CONTRO LO STALKING, COMINCIA FIORELLA MANNOIA

7 artiste protagoniste di “Una. Nessuna. Centomila. Il Concerto”: FIORELLA MANNOIA, EMMA, ALESSANDRA AMOROSO, GIORGIA, ELISA, GIANNA NANNINI e LAURA PAUSINI.

Fiorella Mannoia dall’Arena di Verona, è la prima combattente delle sette schierate contro l’emergenza stalking. Insieme a Emma, Alessandra Amoroso, Giorgia, Elisa, Gianna Nannini e Laura Pausini, sono protagoniste di “Una. Nessuna. Centomila. Il concerto”, l’appuntamento di Rai3 dedicato alla violenza sulle donne. Si comincia domani, sabato 28 marzo, in seconda serata, a incontrarsi davanti al piccolo schermo con un obiettivo: manifestare solidarietà e affetto verso tutte quelle donne vittime di maltrattamenti che in questi giorni sono costrette a stare in casa e per le quali “casa” non vuol dire stare in un posto sicuro. Per tenere sempre alta l’attenzione su una tematica così importante, le 7 grandi artiste del panorama musicale italiano portano la loro musica nelle nostre case, ricordando che il 1522, numero di telefono gratuito per tutte le donne vittime di violenza e stalking, è sempre operativo, 24 ore su 24, anche attraverso app, con operatrici specializzate ad accogliere le richieste di aiuto e sostegno delle vittime.

Nel live di Fiorella Mannoia, le più grandi canzoni che hanno segnato la sua carriera, come Quello che le donne non dicono, Come si cambia, Sally, oltre ai brani del suo penultimo album Combattente, tra cui l’omonimo brano (“perché chi lotta per qualcosa non avrà mai perso”) che parla della forza di reagire, o ancora Nessuna conseguenza, che affronta il tema della violenza psicologica sulle donne e della loro capacità di uscirne e di rinascere.

Nell’attesa di rivederle insieme il 19 settembre sul palco della RCF Arena Reggio Emilia (Campovolo), quando le 7 grandi artiste del panorama musicale italiano si uniranno per il più grande evento contro la violenza sulle donne “Una. Nessuna. Centomila. Il Concerto”. Ognuna di loro, accompagnata dalla propria band, inviterà con sé un collega, un uomo, per lanciare tutti insieme, uomini e donne, un messaggio univoco contro la violenza sulle donne e dare un aiuto concreto ai centri e alle organizzazioni che sostengono e supportano le vittime di violenza.

I proventi del concerto verranno erogati a strutture selezionate sulla base di criteri di trasparenza e tracciabilità, strutture in grado di garantire il proprio empowerment, assicurando la sostenibilità nel tempo delle attività da loro realizzate e fornendo un supporto solido e duraturo alle vittime.

Quadruplicate auto elettriche e ibride

Italiani popolo di santi, poeti, navigatori e amanti delle performance elettriche. Almeno per quanto riguarda i motori, ci stiamo dimostrando aperti alle trasformazioni. Dopo essere stati tra i primi ad adottare e difendere il divieto di fumare nei locali pubblici, negli ultimi dodici mesi sono più che quadruplicate (+362%) le immatricolazioni di auto elettriche e ibride in Italia in appena cinque anni, con un balzo del 37,6% nel 2019. E’ quanto emerge da un’analisi dell’Unione europea delle cooperative Uecoop sui dati delle immatricolazioni in Italia in relazione al record di Tesla, il colosso delle auto elettriche di Elon Musk, che a Wall Street supera per la prima volta gli 80 miliardi di dollari di capitalizzazione, quasi quanto General Motors e Ford insieme. Le immatricolazioni di auto ibride ed elettriche negli ultimi dodici mesi sono state quasi 127mila segnalando una sempre più decisa transizione verso una mobilità sostenibile sia nel trasporto domestico che in quello commerciale e nelle attività di servizi. Ormai in diverse a gare d’appalto – sottolinea Uecoop – si prevedono punteggi aggiuntivi per chi usa mezzi di trasporto a basso impatto inquinante. Ma la nuova mobilità comporta investimenti che per una piccola azienda o per una famiglia possono essere difficili da affrontare – afferma Uecoop – per questo è necessario stanziare risorse per incentivare la transizione green. Il freno principale ai mezzi ibridi ed elettrici – evidenzia Uecoop – è il loro maggior costo rispetto a quelli a benzina e diesel e per quelli totalmente elettrici un’ulteriore difficoltà è legata alla mancanza di un’estesa e capillare rete di colonnine di ricarica, un problema non indifferente – afferma Uecoop – se si usa il mezzo per fare consegne, trasportare persone o spostarsi con frequenza nello stesso giorno su tragitti più o meno lunghi. La transizione verso auto elettriche o ibride – evidenzia Uecoop – è un processo che deve essere progressivo e non traumatico soprattutto per bilanci di famiglie e imprese che ancora risentono – conclude Uecoop – degli effetti negativi della grande crisi di dieci anni fa. Intanto continuano a piovere critiche dagli scettici. Dai dubbi sul processo produttivo all’analisi della loro autonomia generale, dall’inquinamento alla base del processo di produzione delle batterie utilizzate all’interno dei veicoli passando per lo sfruttamento minorile messo in luce da Amnesty International che si è soffermata nelle miniere di cobalto nella Repubblica democratica del Congo dove sono stati visti minatori di soli sette anni lavorare, guadagnando solo 1 dollaro al giorno a fronte delle malattie polmonari croniche insorte dall’esposizione alla polvere di cobalto…  guai a staccar la spina.

ANNO DELLA SCIMMIA E BUONI PROPOSITI: FARSI UN AMANTE

Anno nuovo, corna nuove. È uno dei buoni propositi di quest’anno per i nati sotto il segno del Capricorno, Toro, Gemelli, Leone e Cancro. Se siete in coppia con uno di questi cinque segni zodiacali, vi conviene rizzare le antenne: parola di Gleeden, la piattaforma per gli incontri extraconiugali numero uno in Europa con oltre 6.3 milioni di utenti attivi, che ha monitorato il flusso delle nuove iscrizioni al sito a partire dal primo gennaio del 2020 e ha stilato la classifica dei segni zodiacali più inclini a iniziare l’anno nuovo con una scappatella.

Secondo l’Oroscopo cinese, il 2020 è l’anno del Topo, ma sono i nati sotto il segno della Scimmia quelli più inclini all’infedeltà. Le annate fortemente interessate all’attività extraconiugale sono quelle del 1944, 1956, 1968, 1980 e 1992, che su Gleeden rappresentano il 10% della community globale. Arguti e intelligenti, dalla personalità magnetica, allergici alla noia e propensi al gioco, sono decisamente destinati a vincere il gioco della seduzione rispetto ai nati sotto il segno del Topo che entra ufficialmente il 25 gennaio, quando si festeggerà il nuovo Capodanno cinese e saranno baciati dalla fortuna e prosperità i nati nel 1948, 1960, 1972, 1984, 1996 e 2008, oltre a quelli che nasceranno nel corso del 2020, ovviamente.

Topo e Scimmia permettendo, possono dormire sonni (relativamente) tranquilli coloro che sono attualmente in coppia con Scorpioni, Sagittari e Vergini, così come chi ha il partner nato sotto il segno della Capra (1943, 1955, 1967, 1979, 1991 e 2003). Con un tasso di iscritti più o meno omogeneo intorno al 6%, i nati sotto questi segni sembrano essere i meno inclini all’infedeltà. Se non altro quella virtuale.

Ecco la top ten dei segni più infedeli del 2020

  1. CAPRICORNO (22 dicembre – 19 gennaio)
    Rappresentano più del 12% di chi si è iscritto a Gleeden a partire dal 1° gennaio 2020 e sono in cima alla top 5 dei segni più infedeli di questo inizio anno. Famosi per essere leali e fedeli in amore, in realtà cedono facilmente alla tentazione del sesso.
  2.  TORO (21 aprile – 20 maggio)
    Il Toro, governato niente meno che da Venere, il pianeta del piacere per eccellenza, ha una spiccata tendenza all’edonismo che lo porta a mettere in primo piano i piaceri fisici e i beni materiali. Non a caso rappresentano il 10% dei nuovi iscritti a Gleeden: il luogo perfetto per appagare il loro bisogno di voluttà in totale discrezione.
  3. GEMELLI (21 maggio – 20 giugno)
    Mentalmente molto aperti e di indole abbastanza incostante, i Gemelli sono alla continua ricerca di novità. Allergici ai limiti imposti, dotati di una notevole parlantina, amano flirtare e sentirsi desiderati. Per loro un flirt virtuale su Gleeden (dove il 9.5% dei nuovi iscritti del 2020 sono proprio Gemelli) è quello che ci vuole per sconfiggere la noia.
  4. LEONE (23 luglio – 22 agosto)
    Anche parecchi nati sotto il segno del Leone – che su Gleeden rappresentano il 9% dei nuovi iscritti dal primo gennaio – hanno deciso di inaugurare il 2020 con un’avventura extraconiugale. La caratteristica che contraddistingue il Leone, infatti, è il suo bisogno di essere sempre al centro dell’attenzione. Essere ammirato, venerato, idolatrato: il Leone non nasconde il suo egocentrismo, nel quale prospera e fiorisce, e se privato di tutta questa attenzione non tarderà a guardarsi intorno.
  5. CANCRO (21 giugno – 22 luglio)
    Segno d’acqua, i nati sotto il segno del Cancro hanno bisogno di dare e ricevere. Fioriscono sullo scambio dei sentimenti e hanno un costante bisogno d’amore. Ecco perché, se questo viene a mancare tra le mura domestiche, sentono il bisogno di cercarlo altrove. Un 8% dei nuovi iscritti 2020 a Gleeden è infatti rappresentato da cancerini sposati e insoddisfatti, in cerca di ristabilire il proprio equilibrio romantico in totale discrezione.

Pubblicato il 21-01-2020 su L’Opinione delle Libertà

VIAGGI DETOX

Ci sono luoghi dove l’off line è una regola. Dove, quando si dice “staccare la spina”, si fa davvero. Per cercare se stessi, per rilassarsi o semplicemente per fuggire dal caos. Fatto è che cresce il numero di persone capaci di rintanarsi negli eremi per trascorrere un periodo di riflessione. Capita soprattutto ai “solitari” a tempo pieno: in Italia se ne contano almeno 200. Ma di monaci metropolitani un censimento ne annovera oltre 1000. A volte anacoreti “a intermittenza” che praticano la fuga mundi tra giorni di vacanza e fine settimana, gli eremi sono luoghi dove si sta meglio soli. In ogni periodo dell’anno. Lo consigliano tutti coloro i quali praticano la fuga mundi del XXI secolo, con caratteri a tratti singolari. Anzitutto l’età: l’eremita moderno è persona matura, nel senso che la media si aggira sui 56 anni e in genere le vocazioni alla vita solitaria si definiscono tra i 35 e i 50 anni. Il più delle volte uomini e nati in pianura, preferiscono salirsene sui monti per un faccia a faccia con Dio. Chi pensa poi siano laici in cerca di consacrazione, sbaglia. Spesso religiosi che soffrono di scarsa libertà nella Chiesa, c’è anche gente passata da vari ordini o congregazioni, prima di orientarsi verso la solitudine. Ma il termine eremita ha una storia lunga e affascinante che parte dall’oriente in cui già nel VI secolo a.C. si sono trovate scelte di vita improntate all’isolamento, alla contemplazione e all’ascetismo come parte integrante di alcune religioni tipo il Buddismo o il Taoismo. Nel Cristianesimo la scelta eremitica fu considerata quasi una primitiva forma di monachesimo giungendo quasi a rendere sovrapponibile la dimensione spirituale non più rimandabile. L’Italia ne è piena. I più pittoreschi sono concentrati nell’arco appennino, tra Emilia RomagnaToscana, Marche e Umbria. Ma non in tutti posti vale la regola di san Benedetto, che imponeva di ricevere gli ospiti come Cristo. Le modalità dell’accoglienza cambiano a seconda gli spazi dello spirito scelti. Non tutti aprono fraternamente le loro porte per accogliere pellegrini o turisti. Capita anche nell’eremo di Santa Caterina del Sasso (Va) dove è vietato il pernotto. Abbarbicato su uno strapiombo di parete rocciosa a picco sul Lago Maggiore, ha un sacello che vale da solo la visita al luogo: è il cuore ed il primo nucleo del Santuario, la cui edificazione risale al 1195. Fu costruito su un livello più basso rispetto alle altre parti della chiesa, con le stesse dimensioni del sepolcro di Santa Caterina sul Sinai. Approccio completamente diverso nell’Abbazia Benedettina Santa Maria Assunta di Praglia a Teolo, ai piedi dei colli Euganei a circa 12 chilometri da Padova e a 4 da Abano Terme. Aperto solo per uomini, qui l’accoglienza ha carattere spirituale, è ad offerta libera e varia dai 3 ai 5 giorni. Agli ospiti è richiesta la condivisione della vita monastica. Chi vuole può occuparsi dell’orto, fare la vendemmia o creare tisane nel laboratorio di erboristeria: ma solo se uomo e nelle prime due ore del mattino. La zona riservata alla clausura è vietata alle donne, che mangiano distanti dal refettorio. Ma la giornata conventuale è altra cosa: viene vissuta nella preghiera, nella Lectio Divina, nel lavoro e nella vita fraterna. La sveglia è alle 5 del mattino. Durante il giorno, ampio spazio viene dedicato dai monaci al laboratorio di restauro di libri antichi, che ha visto passare almeno 25000 importanti documenti: dal codice membranaceo in onciale di Lattanzio (sec. VI-VII), alla più antica Carta Geografica d’Italia, da Bolle di Papi e di Imperatori a Lettere con autografi di Galileo Galilei, S. Gregorio Barbarigo, Alessandro Manzoni e Giuseppe Garibaldi. Sono tutte donne le benvenute al cospetto delle suore Francescane Immacolatine il cui motto è “Pace e  bene”. Gestiscono una casa colonica ottocentesca che domina la costa sorrentina, garantendo un panorama capace di rimettervi in pace col mondo. Decisamente più sobrio il Monastero di San Michele, nel centro di Mondaldo Dora in Piemonte, che offre ospitalità al massimo a 3 donne, per esperienza vocazionale o per chi ha bisogno di rimettersi in salute. Sorto nel 1041 per volere del Vescovo Enrico, grande feudatario di Ivrea, il monastero è stato più volte abbandonato dalle monache, cacciate da militari e politici dalla loro clausura. Dal 2 giugno 1940 il convento è nella sede attuale: una palazzina settecentesca al centro di un parco, dove svetta un gigantesco cedro del Libano plurisecolare. All’ombra del quale le monache ricamano e cuciono prodotti che poi vengono venduti per il loro sostentamento. Che siano monasteri, abbazie, conventi o eremi, qui il ritiro spirituale può giovare a chiunque. Ultimamente però, chi abita la Rete cade sempre più spesso nella tentazione di rifugiarsi in questi posti privi di tecnologia, per riappropriarsi del proprio tempo. In America è una tendenza che si chiama digital detox, ossia la corrente che insegna alla gente come vivere senza il digitale. In Italia sono solo due gli eremi laici con queste caratteristiche.